Itinerari e percorsi turistici in camper
ad Avellino
Itinerario Turistico in Camper nella Comunità Montana del Partenio
L'itinerario in camper da noi proposto, a forte valenza ambientale, ricade
nel territorio della Comunità Montana del Partenio
L'importanza che riveste sotto l'aspetto turistico-religioso il Santuario
di Montevergine ci offre il punto di partenza per un percorso in
camper per estenderlo poi nei territori adiacenti, di elevato valore naturalistico
ed enogastronomico. Ci troviamo nella Comunità Montana del Partenio, dove
a dolci colline terrazzate a vigneti ed oliveti si alternano rigogliosi boschi
di castagneti e faggeti. Centro nodale del nostro itinerario per l'importanza
che riveste sotto l'aspetto religioso, situata sul Monte Partenio ad una altezza
di 1270 metri s.l.m., raggiungibile da Mercogliano con la funicolare e con
percorsi pedonali, e meta di 2 milioni di pellegrini all'anno. Il Santuario,
che la tradizione vuole fondato da San Guglielmo, conserva uno splendido museo
con reperti archeologici ed una mostra di presepi provenienti da tutto il
mondo.
Altra Abbazia è quella di Loreto, grandiosa costruzione barocca
a pianta ottagonale, la quale conserva un archivio ricco di documenti storici
tra cui 700 pergamene risalenti all'anno ‘800 e la Biblioteca,
che, con oltre 150.000 volumi, negli ultimi tempi, ha assunto il ruolo di
un aggiornato istituto di cultura.
Tra le numerose emergenze architettoniche presenti nel territorio della Comunità
Montana, il Castello della Leonessa è certamente quello di
maggiore interesse; la costruzione che sorge nel comune di Montemiletto, nota
come Palazzo Baronale, risale al 1100, ma nel corso dei secoli ha subito vari
rifacimenti e modifiche. Dell'origine longobarda non esistono quasi più tracce.
Il castello, rimaneggiato in epoca angioina, fu danneggiato nel 1419 durante
l'assedio del conte di Tocco.
Altra emergenza di grande valore è rappresentata dal castello-carcere di Montefusco,
fondato dai longobardi; in epoca angioina e poi aragonese divenne sede del
tribunale della Regia Udienza Provinciale del Principato d'Ultra.
Nell'ultimo decennio borbonico divenne sede della Gran Corte Criminale Borbonica
che vi fece imprigionare i deportati politici.
I Monti del Partenio fanno parte del versante Campano dell'Appennino Meridionale
e si estendono lungo un monoclinale nell'unità idrogeologica dei Monti
D'Avella-Montevergine- Pizzo di Alvano, compresi tra la Valle Caudina
a Nord, la Piana di Nola e Salerno ad Ovest, la Valle del Torrente Solofrana
a Sud; ad Est l'area, per un versante, è compresa tra la Valle del Fiume Sabato
e, per l'altro, si affaccia sull'Alta Irpinia.
I primi colonizzatori dei Monti del Partenio sembrano essere stati popoli
appartenenti alla Civiltà Appenninica; qui si insediarono due dei rami del
popolo Sannita: i Caudini e gli Hirpini.
Il gruppo montuoso viene riportato nelle documentazioni alto medievali come
possedimento del demanio palatino del principe beneventano Arechi II e la
sua storia è intimamente legata dalla rete di comunicazione viaria. Il territorio
dell'attuale Parco del Partenio vede, nell'Alto Medioevo
la formazione di piccoli insediamenti nelle valli, legati alle vicende delle
varie fondazioni religiose. Le maggiori modificazioni si hanno nel periodo
normanno, quando gli insediamenti abitati vengono trasformati in zone fortificate
con il sorgere di diversi castelli.
Il centro medievale di Mercogliano si dispone a spirale
rispetto al castello normanno. Di sicuro le origini sono
ben più antiche, risalgono all'epoca romana dalla quale trae origine il nome
Mercurianum. Fu prima possedimento longobardo e poi passò sotto la
giurisdizione normanna, epoca in cui si provvide a costruire la fortezza e
a circoscrivere il borgo con una cinta muraria. Di notevole interesse storico
e architettonico è il borgo medioevale, denominato Capocastello
con il tipico impianto a vicoli stretti e larghi da cui si gode il panorama
sottostante. Nel centro antico si possono visitare i ruderi del castello medioevale,
distrutto da un incendio del 1656 e recentemente restaurato. All'entrata di
Capocastello vi è la Porta dei Santi, unica parte superstite
della cinta muraria.
Per quanto concerne l'artigianato, resiste l'antica tradizione del ricamo
di pizzi pregiati attraverso uno strumento che richiede una notevole abilità
manuale chiamato il “Tombolo”. Questa usanza è mantenuta
viva nel comune di S. Paolina grazie all'istituzione di un vero Museo
del “Tombolo”, alla costituzione di una scuola specifica di ricamo e all'appuntamento
annuale con l'omonima mostra.
Il territorio, infine, è caratterizzato dalla presenza di numerosi vigneti.
Soprattutto nella parte orientale della Comunità Montana esiste una grande
produzione di vini D.OC. e D.O.C.G.. È questa
l'area dove prodotti come il pregiatissimo Taurasi ma anche
il Greco di Tufo vengono alla luce grazie ad una millenaria
tradizione vinicola.
I vigneti impiantati sono numerosi con le loro caratteristiche di ordine e
di colorazione, immediatamente identificabili anche ad occhi non particolarmente
esperti.
Inoltre è possibile effettuare bellissime escursioni tra le verdi valli, i
boschi cedui di castagno e piccoli torrenti. A circa 1.000 metri slm, a pochi
chilometri dal centro abitato, oltre l'antico borgo di Capo Castello, troviamo
Acquafidia con la sua antica sorgente di acqua oligominerale,
una delle più ricche del Partenio.
Campo Maggiore, uno dei più suggestivi altipiani del Parco
Regionale del Partenio, è situato a 1.370 metri slm.ed è il luogo ideale per
tutte le attività escursionistiche: passeggiate a piedi, in bici o a cavallo,
birdwatching, a stretto contatto con gli odori ed i colori di un ambiente
che è rimasto fedele alla propria natura.
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