Itinerari e percorsi turistici
in camper a Salerno
Itinerario Turistico in camper nella Costiera Amalfitana
La costiera Amalfitana è giudicata da molti il tratto di costa (insieme a
quello sorrentina, di cui è la naturale continuazione) più bello del
mondo, l'itinerario in camper che vi presentiamo è l'esempio di come
si possano concentrare su uno stesso territorio una quantità incalcolabile
di meraviglie storiche, paesaggistiche, artistiche e culturali.
La Costiera Amalfitana si estende sulla parte meridionale
della penisola tra il golfo di Napoli e quello di Salerno. Il paesaggio è
caratterizzato da una combinazione di mare e monti, ricco di baie e piccoli
golfi, spesso inaccessibili via terra. Il territorio è fortemente scosceso
ed in alcuni tratti precipita a mare con pendenze elevate, evidenziando in
alcuni punti tra Positano e Vietri sul Mare, zone dove la natura è quasi completamente
incontaminata. Alle spalle dell'area sono presenti i Monti Lattari,
formazione di natura calcarea, che raggiungono l'altitudine massima di 1425
m. con il rilievo più elevato, il Monte S. Angelo a Torre
Pizzi.
Le notizie storiche sull'origine degli insediamenti della costiera riguardano
soprattutto la città di Amalfi. Numerosi, infatti, sono i
miti legati alla fondazione della città, in ogni caso, di derivazione romana.
Ciò è dimostrato anche dai rinvenimenti di resti archeologici di età imperiale,
tra i quali il “ninfeo” di una villa probabilmente edificata
ai tempi dell'imperatore Tiberio.
Amalfi e il territorio della Costiera appartennero, sino alla prima parte
del IX secolo, al ducato romanico-bizantino di Napoli, dal quale si staccarono
definitivamente nel Settembre 839, dando vita alla Repubblica Marinara
autonoma.
Amalfi per tutto il Medioevo fu famosa per la numerosa e potente flotta, per
la costruzione della quale aveva un arsenale in muratura del quale oggi restano
due corsie divise da dieci pilastri.
L'itinerario inizia da Positano che, posta alle falde meridionali
dei Monti Lattari, gode di una posizione invidiabile e di tutti i vantaggi
di un clima mite ed asciutto.
Il paese si presenta come una cascata di case che dalla montagna degrada verso
il mare in un intersecarsi di vicoletti e scalinate
attraverso cui è possibile passeggiare e respirare un'atmosfera quasi magica.
Anche le origini di Postano sono incerte e legate alla leggenda: si narra
infatti che Positano fu fondata dal il dio del mare Nettuno
per amore della ninfa Pasitea. La maggior parte dei suoi monumenti
risalgono al XVIII secolo. La chiesa di Santa Maria Assunta,
nei pressi della spiaggia, è sormontata da una magnifica cupola maiolicata
a mosaico ed ospita alcune notevoli opere d'arte tra le quali una stupenda
opera di Fabrizio Santafede del XVI secolo, che rappresenta la Circoncisione
e una tavola in stile bizantino del XIII secolo, raffigurante una Madonna
col Bambino. Di grande interesse, inoltre, il campanile, che presenta
un bassorilievo medioevale raffigurante un mostro marino, alcuni pesci e una
volpe, probabilmente a sottolineare la doppia anima degli abitanti della costa,
per meta' contadini, per meta' marinai.
Nell'incantevole baia di Conca dei Marini, un piccolo borgo
di pescatori, si trova la grotta dello Smeraldo scoperta
nel 1932 da un pescatore. Il suo nome si deve alla particolare colorazione
assunta dall'acqua nel riflettere la luce che penetra attraverso le rocce.
Amalfi è un pittoresco borgo di pescatori incuneato fra la montagna
e il mare. A ricordo di quello che Amalfi ha rappresentato, resistono gli
arsenali dove venivano costruite le famose galee con oltre
cento remi, destinate ai carichi di spezie, profumi, tappeti e stoffe preziose
dai mercati d'oriente. A Palazzo Morelli, attuale sede del
Comune si possono vedere le cosiddette "Tavole Amalfitane" che erano
alla base delle regole del commercio di tutto il Mediterraneo.
Tra i monumenti da visitare, il Duomo è il principale monumento
di Amalfi; domina dall'alto di una monumentale scalinata, dedicata al patrono
S. Andrea. Esso fu fondato nel secolo X e poi rifatto a fine ‘800; la sua
facciata è particolarmente bella e presenta molte decorazioni: nel timpano
e' raffigurato Cristo in trono tra i simboli degli Evangelisti
e la podestà terrena, su disegno di Domenico Morelli. A sinistra della facciata
si erge il campanile, iniziato nel 1180 e ultimato nel 1276; recentemente
restaurato, conserva l'aspetto originario. Della parte più antica rimane la
cappella detta del Crocifisso, nel cui interno è stato allestito
un Museo ricco di reperti archeologici rinvenuti in zona e di antichi arredi
ed oggetti sacri. Dal Duomo, attraverso una porta bronzea adornata di fregi
e figure, si accede al Chiostro del Paradiso, anticamente
utilizzato come Cimitero dei cittadini più illustri del paese.
Sin dall'antichità Amalfi è famosa per la lavorazione della carta
considerata la migliore in tutto il mondo; è probabile che gli amalfitani
abbiamo imparato la lavorazione della carta dagli Arabi. Ancora oggi al museo
della carta si può apprendere tutto il percorso di sviluppo di questa lavorazione.
Infine Amalfi è famosa anche per le sete lavorate con cura e precisione da
precisi e accurati artigiani locali, che conservano viva una tradizione antichissima
e il limoncello, con il suo caratteristico sapore ottenuto
grazie alla spremitura dei limoni verdi della costiera.
A quasi 400 metri sulla costa, arroccata sulla montagna sorge Ravello,
un borgo elegante e raffinato immerso nel verde e caratterizzato da eleganti
ville.
Nel corso del tempo Ravello, per la sua bellezza e atmosfera quasi incantata,
ha ispirato tanti artisti: dal Boccaccio che la immortalò
nel suo Decameron al musicista tedesco Richard Wagner che
compose il Parsifal ispirandosi al fascino dei giardini di Villa Rufolo.
Oltre a Villa Rufolo si può visitare il Duomo risalente al
XI secolo e dedicato a San Pantaleone. La porta d'ingresso bronzea è divisa
in 54 riquadri rappresentanti Santi e Storie della Passione di Cristo; all'interno
invece, due amboni si fronteggiano a metà navata, ricchi di intarsi marmorei
e di colorati mosaici. Villa Cimbrone, appartenuta a Ernest
William Beckett, dal cui giardino, attraverso un sentiero si giunge
prima al belvedere, dove si ammira una statua bronzea di Mercurio, e poi alla
grotta di Eva e al tempio di Bacco in cui sono custodite le ceneri di lord
Beckett. Di eguale importanza sono la Chiesa di Santa Maria a Gradillo,
dove in passato i nobili si riunivano per discutere di affari pubblici e il
Museo del corallo, che raccoglie manufatti risalenti all'epoca
romana fino ai nostri giorni.
Maiori ha tra le sue caratteristiche attrattive una spiaggia
e un lungomare che non ha eguali in quanto ad estensione in tutta la Costiera
Amalfitana e possiede altresì una meravigliosa storia, fatta di eventi e di
monumenti, che evidenziano l'importanza che la città ha rivestito nel passato.
Da Maiori sono facilmente raggiungibili alcune grotte tra cui la Grotta
Sulfurea cosi definita perché al suo interno si trova un buco nella
roccia da cui fuoriesce appunto un getto d'acqua sulfurea. Suggestiva è anche
la Grotta di Pandone o Pannone le cui pareti sono interamente
ricoperte di muschio.
Vietri è l'ultima tappa lungo l'itinerario della Costiera
amalfitana. Il suo centro storico si adagia su un lembo di terra a terrazzo
sul mare, immerso nel verde e ai piedi del Monte San Liberatore. La cittadina
è famosa in tutto il mondo per la produzione di maioliche.
Testimonianza di tale produzione è visibile passeggiando nel paese dove nelle
piazze e nelle strade affiora in tutta la sua bellezza. Di mirabile bellezza
nonché monumento più importante del paese è la Chiesa di San Giovanni
Battista la cui cupola è interamente maiolicata.
Itinerario Turistico in camper nel Parco del Cilento
e Vallo di Diano
Il punto di forza di questo itinerario in camper è la ricchezza del patrimonio
biologico-ambientale che nel Parco Nazionale del Cilento
bene si integra con l'armonica presenza di interessanti insediamenti umani.
Nonostante il Cilento sia famoso per le sue bellezze costiere, abbiamo scelto
di orientare il nostro itinerario sull'area interna, in modo da dare visibilità
ad un territorio erroneamente trascurato dai percorsi turistici.
Itinerario Turistico in camper nel Parco del Cilento
e Vallo di Diano
Il punto di forza che vorremmo far emergere presentando questo inconsueto
itinerario in camper è la ricchezza del patrimonio biologico-ambientale che
nel Parco Nazionale del Cilento bene si integra con la costante
ma armonica presenza di pregiati insediamenti umani. Nonostante il Cilento
sia famoso più per le sue bellezze costiere che per i paesaggi dell'interno,
abbiamo scelto di orientare il nostro itinerario su questo secondo scenario
in modo da dare visibilità ad un territorio troppo spesso trascurato dai percorsi
turistici.
Il territorio del Parco Nazionale del Cilento si distribuisce su una superficie
di 181.048 e si estende tra la pianura del Fiume Sele a nord, il Vallo di
Diano a est, il Golfo di Policastro a sud e il Mar Tirreno a ovest. La morfologia
è caratterizzata da rilievi montuosi con orientamento prevalente dal mare
verso l'interno ed alterna alle dolci colline tappezzate di uliveti i rigogliosi
boschi che ricoprono gli aspri pendii montani solcati da vigorosi torrenti.
Gli insediamenti più remoti, in prevalenza nelle zone costiere, appartengono
addirittura al paleolitico; prova ne sono i numerosi reperti
ed utensili ritrovati sparsi nell'intera area.
Tra il VII e il VI secolo a.C. furono i Greci a sbarcare sulle coste cilentane;
I Sibariti, discendenti degli Achei, fondarono Posidonia: divenuta
in epoca romana Paestum. Nello stesso periodo per mano dei
Focesi, provenienti dall' Asia Minore, sorse Elea (poi divenuta
la Velia romana).
La proficua interazione tra Natura e Uomo ha modificato il
territorio cilentano in un complesso sistema in cui gli ambienti ancora incontaminati
sono incastonati tra città greche ed antichi centri storici, immensi uliveti
terrazzati spesso a picco sul mare, castelli e casali, boschi maestosi, grotte
e spelonche in cui aleggia ancora la presenza dei nostri antenati del Paleolitico.
Tra l'altro il parco ha ricevuto nel 1998 un riconoscimento molto importante:
l'inserimento, per la prima volta concesso ad un Parco mediterraneo, nella
esclusiva lista dei siti appartenenti al Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO.
Il sito che esercita maggior fascino all'interno dell'itinerario per il suo
valore storico ed archeologico si snoda tra Paestum, con
la sua vasta zona archeologica ed annesso museo e Velia,
dove tra pozzi sacri, terme romane ed anfiteatri si ritrovano le origini di
questi luoghi.
Il parco inoltre è costellato da grotte, le più importanti
sono quelle di Castelcivita dove sono state rinvenute tracce
di insediamenti umani di epoche remote in un susseguirsi di gallerie, strozzature
e pozzi; la grotta di S. Michele incastonata tra i faggi
imponenti, le rocce a strapiombo, gli inghiottitoi ed i panorami mozzafiato
sulle pendici dei Monti Alburni.
Infine la grotta di Bussento, presso Morigerati, dove l'intera
zona offre uno degli spettacoli più belli del Parco: una bellissima mulattiera
lastricata in pietra ed in parte scavata nella roccia che, dopo una serie
di tornanti in discesa, porta fino all'ingresso della grotta stessa.
Risultano suggestivi i numerosi sentieri che si sviluppano tra i pendii e
le valli del parco per la varietà e l'abbondanza di bellezze che il visitatore
può incontrare; nei pressi della località Stio, evidenti sono le tracce della
passata civiltà contadina tra gli spazi urbani, le abitazioni, gli orti, i
terreni coltivati e a pascolo, i casolari rurali, il bosco di cerri, fino
alla famosa Valle dei Mulini, caratterizzata con antichi mulini ad acqua.
Irripetibile è il fascino irradiato dal borgo-fantasma di Roscigno
Vecchio; abbandonato da circa un secolo, se ne conservano le testimonianze
nel piccolo Museo Etnografico allestito nel paese e che ora
torna ad animarsi grazie all'interesse per le radici e la cultura delle genti
cilentane.
L'oasi WWF di Persano che, sebbene di poco esterna all'area
del parco nazionale, va menzionata in quanto è un ambiente molto noto ai naturalisti
italiani. Estesa per 110 ettari, l'oasi è inserita in una vasta zona di circa
3.400 ettari, chiusa alla caccia dal 1977, sfrutta un invaso artificiale del
fiume Sele. Il suo animale simbolo è la lontra, che si nasconde
dentro il bosco di pioppi e salici lungo il fiume, ma sono presenti anche
numerosi volatili e specie acquatiche.
Risulta quindi facile nel Parco del Cilento e Vallo di Diano trascorrere una
vacanza fuori dal tempo immersi in scenari irripetibili tra storia, cultura,
natura e tradizioni che la gente di questi luoghi a saputo conservare e tramandare
avendone ben chiaro in mente l'immenso valore.
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